Il petrolio costa la metà, la benzina no. Perché è tanto cara

Il prezzo del petrolio scende ai nuovi minimi da cinque anni e mezzo e il Brent è a 48,89 per la prima volta dal maggio 2009. Dietro al calo motivi principali: l’eccesso dell’offerta, il calo della domanda e il dollaro forte e i produttori OpEC che sferrano l’attacco ai nuovi produttori ocidentali (usa) portando il prezzo di produzione che risultano più  bassi dei costi di produzione.

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E per noi consumatori-automobilisti quali sono le conseguenze?

In realtà poche.

Perché il prezzo del carburante alla pompa non scende come il petrolio?

Negli ultimi quattro anni il prezzo del carburante è aumentato di 27 centesimi. Ma solo in Italia20080825-p-benzina-diesel

Vediamo quali sono i motivi. il 65% del prezzo è dato dalla pressione fiscale. Tanto che, come spiega l’Unione Petrolifera, dal 2010 a oggi l’84% degli aumenti registrati sono stati di natura fiscale.

Ma quali sono le accise che gravano sul prezzo del carburante,

dal 1935 a oggi il carburante è stato gravato dei più vari prelievi senza che nessuno mai sia stato tolto, paghiamo:

0,00103€ al litro per il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935-1936 0,00723€ al litro per il finanziamento della crisi di Suez del 1956″

0,00516€ al litro per il disastro del Vajont del 1963

0,00516€ al litro per l’alluvione di Firenze del 1966

0,00516€ al litro per il terremoto del Belice del 1968

0,0511€   al litro per il terremoto del Friuli del 1976

0,106€     al litro per la guerra in Libano del 1983

0,0114€   al litro per la missione in Bosnia del 1996.

0,02€       al litro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004, 0,005€     al litro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005.

0,04€       al litro per far fronte alle ondate migratorie dovute alla crisi in Libia del 2011.

Poi c’è l IVA 22%,.

In pratica più della metà del costo del carburante va infatti nelle casse dello Stato

Il costo del petrolio invece incide solo per il 25%, quindi poco più di 50 centesimi al litro. Ci sono poi ovviamente da considerare i costi di raffinazione del petrolio, i margini delle compagnie petrolifere e quello dei distributori. Il margine lordo delle compagnie va dal7,8% al 12,5% del prezzo, corrispondente a 14 centesimi di euro sul totale del prezzo della benzina e 21 per il diesel. Solo su questa percentuale i distributori possono fare qualche sconto, ritoccando il prezzo con promozioni varie

Quindi quando aumenta la quotazione del petrolio, immediatamente aumenta anche il prezzo della benzina e quando il costo del petrolio diminuisce, la spiegazione sta soprattutto nelle tasse che rimangono sempre allo stesso livello, se non aumentano

Balzello dopo balzello il carburante in Italia ha i prezzi più alti in Europa. Come è possibile competere con la Germania, dove la benzina costa 1,32 euro al litro e il diesel 1,17, o la Francia, dove la benzina costa 1,22 euro al litro e il diesel 1,07? Per non parlare di Stati Uniti (qui la benzina costa 0,48 euro al litro e il diesel 0,67) e la Russia (qui la benzina costa 0,50 euro al litro e il diesel 0,48).

A maggio Renzi aveva promesso: “Razionalizzerò le ridicole voci che gravano sui prezzi del carburante”. Ma non ancora l’ha fatto

Oggi 21 Dicembre 2013 inizia il Solstizio d’Inverno

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Nonostante il freddo, per gli astronomi l’inverno non è ancora iniziato. Il 21 dicembre, alle 17:11 ora di Greenwich (da noi saranno le 18:11), arriverà infatti il momento del solstizio d’inverno, appuntamento che segna l’inizio della stagione invernale, almeno in senso astronomico. È il giorno dell’anno in cui il sole a mezzogiorno sale di meno rispetto all’orizzonte, e sarà la notte più lunga del 2013.

Oggi,  il Sole raggiungerà, nel suo movimento apparente lungo l’eclittica, la massima distanza angolare rispetto al piano dell’equatore terrestre. Questo significa massimo valore di declinazione negativa e corrisponde, appunto, all’inverno boreale (estate nell’Emisfero Sud). La parola Solstizio, dal latino solis statio, significa “Sole Stazionario”, e il suo significato è legato al non abbassarsi o non alzarsi del Sole rispetto all’equatore celeste. Molti notano che il tramonto avviene prima attorno a metà dicembre anziché al solstizio. Questo dipende dal fatto che, mentre la Terra ruota su se stessa con velocità costante, non fa altrettanto nella sua rivoluzione intorno al Sole, provocando così una differenza variabile fra l’ora solare vera e quella che viene segnata dai nostri orologi.

Nonostante i solstizi ricorrano ogni anno con cadenza regolare (il 21 o il 22 di giugno e di dicembre), si tratta in realtà un artificio introdotto dai nostri calendari. La data esatta tende infatti a ritardare di circa sei ore ogni anno, ed è per questo motivo che sono stati creati gli anni bisestili, che servono proprio per recuperare il ritardo accumulato (24 ore ogni 4 anni), ed evitare che si crei una sfasatura tra il nostro calendario e le variazioni climatiche stagionali.

Ultima curiosità, non è un caso che il solstizio d’inverno cade proprio in prossimità del Natale, perché la data era al centro delle festività pagane su cui si ritiene sia stato ricalcato il natale cristiano. Non si tratta comunque di un caso isolato, perché i solstizi rappresentavano un momento importante nel calendario di moltissime altre culture antiche. Come i Maya, che avevano previsto la fine del mondo proprio per il solstizio di inverno del 2012.

Google dedica a questa giornata un doodle, realizzato Christoph Niemann che rappresenta delle mani che fanno a maglia lavorando una sciarpa con cui si vede il logo di Google
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Tim Cook ai dipendenti: in Apple facciamo la cosa giusta

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Apple ha inviato ai propri dipendenti una email contenente un iBook e un video con un messaggio di Tim Cook riguardo alla linea di condotta da tenere all’interno e fuori dall’azienda; principalmente si tratta di linee guida morali da tenere con i colleghi, la stampa e sul posto di lavoro in generale. Non è chiaro se il messaggio sia un semplice promemoria o se sia stato inviato in seguito a qualche avvenimento particolare.

 

“Team,

Scrivo per chiedervi qualcosa di molto importante – prendetevi un po’ di tempo per rileggere il codice di condotta di Apple. Lì è spiegato in termini molto chiari come ci aspettiamo che vi comportiate con i clienti, i nostri partners, le agenzie governative e i colleghi. Ci aspettiamo che ogni dipendente capisca e segua queste regole.

Il codice è basato sui principi fondamentali di Apple di onestà, rispetto, segretezza e l’obbligo di ogni dipendente di rispettare i principi legali, come le leggi anti-trust e anti-corruzione. Questo è il modo in cui ci guadagniamo la fiducia dei clienti e dei partners e rendiamo Apple un posto fantastico dove lavorare.

Il gruppo che si occupa del codice di condotta ha creato una nuova versione in formato iBooks. Il libro è utile e accattivante, con gallerie fotografiche, audio, video e widgets multi-touch creati appositamente per aiutarvi ad imparare i principi su cui si basa il codice di condotta per il business di Apple. Potete scaricare il libro via Switchboard, o leggere la versione web qui.

Se avete domande, o siete a conoscenza di informazioni che potrebbero violare il codice di condotta, non abbiate paura di parlarne. Avvisate il vostro manager, il vostro rappresentante per le risorse umane, o contattate la linea di aiuto per il codice di condotta del business-cosa che può essere fatta anonimamente.

Vi ringrazio in anticipo per aver preso questa cosa seriamente e per aver preso la responsabilità di dimostrare un’elevata integrità in ogni aspetto del business di Apple.

Bruce Sewell

SVP and General Counsel”

 

Enel porta la mobilità elettrica anche a Potenza

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Continua l’impegno di Enel per lo sviluppo della mobilità sostenibile su tutto il territorio italiano.

Venerdì 15 novembre, presso il Punto Enel di Potenza in via della Tecnica 4, è infatti prevista l’inaugurazione della prima colonnina pubblica cittadina dedicata alla ricarica dei veicoli elettrici.

Alla cerimonia, in programma alle ore 11.30, partecipano il Sindaco Vito Santarsiero, l’Assessore all’ambiente del Comune di Potenza Nicola Lovallo, il responsabile Customer Service Area Sud di Enel Michele Grassi e il responsabile Divisione Infrastrutture e Reti Enel Zona di Potenza Domenico Ferrigni.

L’evento si inserisce nell’ambito dell’accordo sottoscritto lo scorso settembre tra l’azienda e la Regione Basilicata per la promozione della mobilità a “emissioni zero”.

Tra gli esempi più recenti, gli accordi sottoscritti con il Comune di Lecce, con la Regione Liguria, oltre a quelli con Emilia Romagna, Umbria e Toscana, che hanno dato vita alla cosiddetta “Macroregione della mobilità elettrica.

Oltre agli accordi con le istituzioni, l’azione di Enel a sostegno della mobilità sostenibile si concretizza anche in una costante ricerca di soluzioni tecnologiche e di offerte commerciali sempre più innovative.

Tra le prime FastRecharge, la colonnina di ricarica rapida che permette di fare il pieno di energia in 30 minuti risolvendo una delle maggiori criticità legate alla e-mobility.

Tra le seconde, invece, c’è Enel Drive, l’offerta più diffusa in Italia, grazie alla quale è possibile caricare senza limiti la propria auto elettrica con 25 euro al mese.

– See more at: http://enelsharing.enel.com/fonte/enel-porta-la-mobilita-elettrica-anche-a-potenza/#sthash.yNLHI46q.dpuf

Le banche svizzere danno l’ultimatum: stop al segreto bancario o conto da chiudere

 

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I correntisti italiani vengono contattati dagli istituti di credito elvetici che preannunciano l’arrivo di una lettera in cui sarà sottoposta loro la scelta di chiudere il conto o di uscire dall’anonimato.

LOTTA ALL’EVASIONE – Un giro di vite nella lotta all’evasione fiscale arriva dalla Svizzera. Secondo quanto riporta il sito delCorriere della Sera, in questi giorni i correntisti italiani vengono contattati dagli istituti di credito elvetici che preannunciano l’arrivo di una lettera in cui sarà sottoposta loro la scelta di chiudere il conto o di uscire dall’anonimato.

GLI ACCORDI TRA PAESI – Il Paese elvetico per ora ha raggiunto accordi con la Gran Bretagnae un altro con l’Austria. Mentre è in trattativa con gli Stati Uniti: secondo le stime ammonterebbero a circa 200 miliardi di dollari i conti intestati a cittadini americani che sfuggono al fisco Usa. Washington vuole i nomi e sta minacciando le banche svizzere di sanzioni in caso di mancata collaborazione. Ma sul piede di guerra è anche la Germania, così come la Francia o l’Italia.

LEGGE CONTRO REATI FISCALI – Su pressione del Gruppo d’azione finanziaria internazionale e del G20, Berna è stata obbligata a elaborare una proposta di legge che introdurrà i reati fiscali qualificati come reati presupposto del reato di riciclaggio. Il rischio, in caso di mancato adeguamento del Paese entro il 2016, è l’inserimento nella black list con conseguente perdita di un’importante fascia di business. Le banche non hanno perso tempo e di fronte a questo aut aut hanno cominciato ad attrezzarsi e ad avvertire i propri clienti, illustrando il cambio in corso.

LA VIA ITALIANA – Già nel 2011 la Gran Bretagna ha trovato un’intesa con la Svizzera: l’accordoRubik. In cambio del mantenimento del segreto bancario per i clienti inglesi delle banche elvetiche, Londra ha ottenuto un’aliquota fiscale sui loro depositi. Ma questo modello sembra non soddisfare più il Tesoro britannico. L’Italia, conclude il quotidiano di Via Solferino, sta percorrendo un’altra strada, quella del voluntary disclosure, la possibilità di far rientrare capitali esteri illeciti frutto di evasione, senza sconti sulle imposte evase ma con la depenalizzazione.

 

 

 

 

 

 

 

PERSONAL BRANDING Trovare lavoro in tempo di crisi? Con i social si può

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Le strategie vincenti per essere più visibili sui social network e farsi assumere

Come si sta trasformando il mondo del lavoro non ce lo dice solo la crisi economica che sta attraversando il nostro Paese, ce lo dicono anche i cambiamenti che interessano i processi e le modalità di selezione delle risorse da parte di un’azienda. In questo contesto – già da qualche anno – stanno giocando un ruolo fondamentale i social media, strumento strategico di comunicazione efficace e immediata, di cui ormai non si possono più ignorare le potenzialità. Le aziende l’hanno capito da tempo e sempre più figure interne vengono impiegate nella gestione della ricerca di profili specifici per mezzo dei social media. Ecco perché, ora più che mai, appare fondamentale conoscere tutti i meccanismi del cosiddetto personal branding, ovvero la capacità di vendere la migliore versione di sé agli altri, in particolare tramite il web.

Tom Peters, esperto di marketing, in un suo articolo intitolato “The brand calledyou ha affermato che il personal branding si poggia su tre pilastri fondamentali che ogni soggetto è chiamato a sviluppare: competenza (con cui si intende, oltre alle specifiche competenze per svolgere le proprie mansioni, anche tutte quelle attitudini psicologiche che orientano le nostre capacità individuali); visibilità (la capacità cioè di diventare un punto di riferimento nel proprio settore di attività); networking (vale a dire gestire le relazioni online e offline con singoli soggetti, ma anche con professionisti e aziende attraverso cui rafforzare la propria reputazione).

Prima del proliferare dei social media, gli strumenti di personal branding erano i biglietti da visita, il curriculum e in qualche caso anche un sito internet. Oggi se si è in grado di promuoversi bene sui social, il curriculum potrebbe diventare praticamente inutile. Tutti motivi che portano a pensare sia necessaria un’accurata strategia di promozione sui social, al fine di aumentare le possibilità di farsi notare. Ecco qualche suggerimento utile da spendere sulle piattaforme più popolari del web.

I blog 

Nella maggior parte dei casi si tratta di veri e propri diari online, all’interno dei quali ognuno di noi pubblica dei contenuti consentendo a chiunque di leggerli, commentarli e condividerli con altri utenti.
Per poter utilizzare il blog al massimo delle sue potenzialità è necessario:

1) essere pronti a dialogare con i propri lettori, sia sul blog stesso che sui social network;

2) realizzare una costante attività di content curation;

3) dedicare ad esso tempo e risorse

E non solo, affinché un blog sia efficace è necessario che risponda a determinati requisiti:

1) essere aggiornato costantemente;

2) consentire a tutti di partecipare alla produzione di esso con l’aggiunta di post e commenti;

3) deve essere condivisibile, vale a dire portare con sé contenuti divertenti, informativi, interessanti anche per gli altri;

4) sviluppare un flusso di comunicazione partecipativo che possa posizionarci dal punto di vista professionale.

LinkedIn
In un’ottica di sviluppo costante del proprio personal branding, essere presenti su un social network professionale è di fondamentale importanza. LinkedIn è la più estesa rete sociale professionale, con 150 milioni di iscritti, dei quali tre in Italia. Per poter costruire un profilo professionale solido su LinkedIn è necessario porsi i seguenti interrogativi:

1) in qualità di professionista, come voglio distinguermi all’interno della community di LinkedIn?

2) quali sono le caratteristiche che dovrò esaltare per interessare gli utenti visitatori a tal punto da convincerli a mettersi in contatto con me?

Non meno importante è poi la strategia utilizzata per la creazione del profilo LinkedIn: ecco alcuni passi fondamentali da seguire.

1) caricare sempre un’immagine del profilo: meglio una in primo piano, evitando immagini che vi ritraggono in situazioni goliardiche o con abbigliamento poco elegante.

2) creare una descrizione evocativa. Ci sono solo 120 caratteri a disposizione per far capire chi siete e di cosa vi occupate, quindi è fondamentale essere sintetici e utilizzare delle parole chiave

3) completare le sezioni “interessi” e “gruppi” di cui fate parte. Questa mossa vi consente di aumentare le opportunità di networking dentro la piattaforma

4) ottimizzare l’URL del vostro profilo pubblico. Questo permetterà alla pagina del vostro profilo di apparire in una posizione migliore quando qualcuno digiterà il vostro nome sui motori d

5) Includere un link al vostro profilo Twitter: rappresenta un’opportunità più data agli utenti per entrare in contatto con voi

6) rendere il proprio profilo visibile a chiunque.

 

Facebook
Pur non essendo un social network nato appositamente per lo scambio di relazioni tra professionisti, molti di loro lo utilizzano praticamente in ogni momento. Il social network fondato da Mark Zuckerberg ha raggiunto 23 milioni di utenti iscritti in Italia, questo significa che più della metà della popolazione che accede a internet ha un account su questa piattaforma. Generalmente l’utilizzo di Facebook come strumento di personal branding avviene in questi tre modi:

1) attraverso il proprio profilo personale: qui il soggetto professionista evita di condividere post di natura personale, postando al contrario contenuti più vicini alla sua attività professionale.

2) attraverso i gruppi: il gruppo infatti rappresenta la soluzione ideale per far nascere e coltivare una community di utenti verticalizzata su un determinato tema.

3) attraverso le pagine: prevalentemente attivate da personaggi pubblici, o da aziende che utilizzano questo strumento come mezzo di promozione o di relazione con i propri fan o clienti che siano.

Twitter

In Italia gli utenti attivi sul sito di microblogging sono oltre 3 milioni. Grazie alla sua semplicità di utilizzo e alla capacità di integrazione con gli altri socila media, Twitter è in costante crescita e viene considerato ormai il più grande social network a livello mondiale dopo Facebook. Sul versante del personal branding, Twitter si presta molto all’individuazione delle conversazioni in tempo reale, un modo utile per intercettare i professionisti di riferimento per il nostro settore di attività. Gli eventi e gli argomenti di tendenza sono spesso veicolati attraverso uno specifico Hashtag (#). Detto ciò è necessario che anche gli utenti che ci interessano particolarmente diventino nostri followers. Ecco quali sono i passi da seguire per raggiungere questo obiettivo:

1) inserire una informazione di profilo sintetica che magari contenga il link al proprio sito web e al blog;

2) scegliere un nome utente che sia facile da memorizzare e da scrivere, per gli utenti: è consigliabile quindi evitare caratteri complicati come l’underscore (_);

3) cercare di generare dei tweet che possano essere sempre interessanti per i propri follower;s

4) interagire con i followers che vi seguono, e magari anche con quelli che non ci seguono, menzionandoli nei tweet. La conversazione è sempre il miglio modo per ingaggiare utenti della propria community di riferimento.

Tesla motors: ricaricare la propria macchina elettrica in 90 secondi (VIDEO)

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Davvero stupefacente, Elon Musk sta letteralmente cambiando il Mondo attraverso Tesla, tanto da essere ormai chiamato “Steve Jobs dei motori”
Le macchine elettriche esistono da anni, e per anni abbiamo sentito sempre la stessa critica: “Non si può pensare di consumare a casa propria tutta quell’energia per ricaricare un’automobile, senza contare che i tempi di caricamento sono molto lunghi”.
Ma Tesla sta rivoluzionando tutto, anzi, la rivoluzione è già qui.

In che cosa consiste la rivoluzione ? Semplicemente nella risoluzione dei due punti deboli delle macchine elettriche:

1) Tesla ha inventato (per ora solo negli Stati Uniti, ma state certi che il fenomeno sta per diventare virale) i cosiddetti Supercharger, che, come vi avevamo già spiegato, sono paragonabili ai soliti distributori che si trovano per strada, ma lavorano solo con energia elettrica. Non si pensi nemmeno di ricaricare la propria auto in garage, poiché la bolletta energetica salirebbe alle stelle, facendo probabilmente saltare il contatore in molte abitazioni.

2) Quanto tempo ci vuole per fare benzina in una postazione self-service ? Diciamo 3-4 minuti ? Bene, Tesla ha appena diffuso un video che entrerà nella Storia: è possibile ricaricare una macchina elettrica in soli 90 secondi:

 

Davvero eccezionale, le famose “lobby del petrolio” avranno problemi di insonnia d’ora in avanti ?

I titoli su Elon Musk che vedrete nei prossimi giorni saranno incredibili, il CEO fondatore di Tesla viene già paragonato a Steve Jobs e a Henry Ford.

 

Ecco i 10 migliori brand su Facebook e Twitter ad Ottobre 2013

Per il mese di Ottobre 2013 Blogmeter ci propone una classifica unitaria che ci mostra i 10 migliori brand su Facebook e su Twitter, Libero si impone per engagement su Facebook, mentre JuventusFC lo è su Twitter ed è anche il brand che registra più nuovi followers. BastartiDentro invece è quello che acquisisce più nuovi fans su Facebook. Ma vediamo in dettaglio le classifiche

Fino a qualche settimana fa eravamo abituati a vedere la classifica dei migliori brand su Facebook ogni mese. Poi è arrivata da Settembre anche la classifica dei brand su Twitter che era quello che molti tra addetti ai lavori o semplici interessati all’argomento attendevano. E per il mese di Ottobre Blogmeter ha pensato di unire le due classifiche in un’unica infografica in modo da avere uno sguardo completo su quelli che sono i 10 migliori brand del mese su Facebook e su Twitter, secondo i parametri che in questi mesi abbiamo imparato a conoscere e cioè classifica dei brand per: engagementnew fans/followers; response (tempi di risposta); post più coinvolgente su Facebook e su Twitter. Allora vediamo in dettaglio la classifica.

Per quanto riguarda l’Engagement, su Facebook Libero continua ad essere sempre il brand più coinvolgente con i propri fans. Mel mese di Ottobre 2013 fa registrare 241,9 interazioni ogni mille fan; mentre al secondo posto abbiamo la new entry BeautYdea con 206. Su Twitter invece il brand più coinvolgente è JuventusFC che fa registrare 166 mila interazioni tra retweet, reply, favorite e citazioni; tra le new entry troviamo il profilo dello show televisivo di Sky X Factor a quota 66 mila, protagonista assoluto dell’emergente fenomeno della Social Tv. E possiamo dire che questo non è affatto una sorpresa e vedremo se nella classifica del prossimo mese avrà fatto registrare numeri più alti.

Per ciò che riguarda i brand che hanno acquisito il più alto numeri di nuovi fans, su Facebook nel mese di Ottobre 2013 Blogmeter ci segnala al primo posto la pagina di BastardiDentro che con oltre 239 mila nuovi fan raggiunge e supera quota 1 milione. Su Twitter troviamo ancora una volta il profilo della Juventus che guadagna in questo mese più di 43 mila follower diventando il settimo brand profile più seguito d’Italia con oltre 833mila follower. Insomma il calcio è una passione che si segue anche sui social media.

Per quanto riguarda la classifica sui tempi di risposta dei brand, su Facebook nelle prime sette posizioni troviamo i medesimi brand del mese di Settembre 2013 e quindi: PosteMobile che conferma il primo posto grazie ad una media di 9 minuti per 280 richieste soddisfatte; al secondo posto Wind, che impiega in media solo 12 minuti e ha risposto a 1.694 post degli utenti. La pagina più attiva in assoluto è quella di Tiscali Help Desk (ben 2.779 post commentati) ma con un tempo di attesa medio superiore alle 17h non entra nella nostra classifica. Su Twitter il profilo di InfoAtac si piazza in prima posizione con un tempo medio di soli 7 minuti e 1182 risposte; poi troviamo Einaudi Editore con 368 richieste soddisfatte e un tempo di attesa medio di 16 minuti, e Alice TV che ha impiegato in media 17 minuti per ognuna delle 200 risposte date.

E infine vediamo quali sono stati i post più coinvolgenti sulle due piattaforme. Su facebook il post più coinvolgente del mese è quello pubblicato dalla pagina di Io e il mio Bambino in cui appare una foto che ritrae Michelle Hunziker incinta e gli auguri per la neonata Sole, che fa registrare oltre 68.600 interazioni. Su Twitter, invece, troviamo di nuovo JuventusFC, che pubblica il tweet più coinvolgente del mese alla vigilia della partita contro il Real Madrid.

Allora che ne pensate di queste classifiche? Raccontateci cosa ne pensate tra i commenti.

Ecco i 10 migliori brand su Facebook e Twitter ad Ottobre 2013facebook-twitter-brand-ottobre-2013

Apple si riconferma come marchio più valutato al mondo davanti Microsoft e Coca Cola

Apple ha conquistato nuovamente il primo posto nella classifica dei brand più valutati al mondo, piazzandosi davanti a Microsoft e Coca Cola.

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Apple ha nuovamente ottenuto il primato nella classifica di Forbes per i marchi più valutati al mondo, con un valore quasi il doppio di qualsiasi altro brand al mondo. La compagnia di Cupertino infatti è ora valutata 104.3 miliardi di dollari, con un aumento del 20% rispetto allo scorso anno, piazzandosi ampiamente davanti Microsoft, Samsung e Google. Il merito è soprattutto delle vendite in costante crescita diiPhone ed iPad, nonché il successo di servizi come iTunes.

Durante lo scorso trimestre Apple ha venduto 33.8 milioni di iPhone e 14.1 milioni diiPad, nonché 4.6 milionid i Mac. Le vendite degli iPod, tuttavia, continuano a diminuire, ma durante il medesimo periodo la compagnia ne ha venduti 3.5 milioni, per un totale annuale di 26.4 milioni. Questi numeri hanno quindi consentito all’azienda di occupare la prima posizione nella classifica di Forbes per il terzo anno consecutivo.

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Il secondo posto della classifica è stato occupato da Microsoft, con un valore di 56.7 miliardi di dollari, mentre al terzo posto troviamo Coca Cola, con un valore di 54.9 miliardi di dollari. La Coca Cola, soltanto durante il 2012, ha venduto 13.5 miliardi di casse della sua bibita in tutto il mondo; è inoltre il primo brand ad aver raggiunto 50 milioni di “Mi Piace” su Facebook. IBM e Google completano la Top 5 con valori rispettivi di 50.7 miliardi e 47.3 miliardi di dollari. Per quanto riguarda Samsung, il colosso sudcoreano è stato piazzato al nono posto della classifica, con un valore di 29.5 miliardi di dollari.

PF italiani, clienti e innovazione al centro

di Advisor Professional

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I promotori finanziari italiani dedicano più tempo ai propri clienti di quanto non facciano i financial advisor del resto del mondo. A rivelarlo è una ricerca globale effettuata da Natixis Global Asset Management, che ha coinvolto circa 1.300 financial advisor di nove paesi diversi, di cui 150 in Italia.  Più nello specifico, dall’indagine è emerso che i consulenti finanziari italiani dedicano 52 ore al mese agli incontri con i clienti già in essere (38 ore) o per la ricerca di nuovi (14 ore), contro una media globale di 49 ore.
I dati sullo sviluppo del settore della consulenza finanziaria sembrano testimoniare l’assoluta rilevanza delle relazioni con i clienti. Il 75% dei promotori intervistati ha registrato, infatti, una crescita del business durante gli ultimi anni rispetto a una media internazionale del 60%. Tra questi ben il 23% ha dichiarato di avere avuto uno sviluppo molto considerevole, contro una media globale del 13%. “Questi dati ci confermano come il settore della consulenza finanziaria stia assumendo una sempre maggiore rilevanza nel nostro Paese” – afferma Antonio Bottillo, amministratore delegato per l’Italia di Natixis Global Asset Management. “Il ruolo del promotore finanziario e del consulente indipendente appare centrale non solo nella relazione con il cliente, ma anche per una corretta costruzione del portafoglio”.
Proprio la costruzione del portafoglio risulta essere il “tema caldo” della consulenza finanziaria italiana, con la maggioranza assoluta degli intervistati (58%) che l’ha definita come la sfida più impegnativa per i professionisti del settore. Sfida che il 65% degli intervistati (contro una media del 58%) si è detta pronta ad affrontare facendo ricorso atecniche innovative che secondo Natixis Global AM dovrebbero mettere la percezione e la gestione del rischio al centro: “Nell’attuale contesto, una corretta percezione del rischiodegli investimenti è la base per un’adeguata costruzione del portafoglio che faccia della diversificazione la chiave per affrontare diversi cicli di mercato”, spiega Antonio Bottillo. “Una diversificazione che, a nostro avviso, non si limiti solo a considerare diverse aree geografiche e settori, ma che sappia inserire nel portafoglio diverse strategie di investimento e metodologie meno correlate con l’andamento dei mercati”, ha concluso l’AD per l’Italia del gruppo francese.