Il prezzo del petrolio scende ai nuovi minimi da cinque anni e mezzo e il Brent è a 48,89 per la prima volta dal maggio 2009. Dietro al calo motivi principali: l’eccesso dell’offerta, il calo della domanda e il dollaro forte e i produttori OpEC che sferrano l’attacco ai nuovi produttori ocidentali (usa) portando il prezzo di produzione che risultano più bassi dei costi di produzione.
E per noi consumatori-automobilisti quali sono le conseguenze?
In realtà poche.
Perché il prezzo del carburante alla pompa non scende come il petrolio?
Negli ultimi quattro anni il prezzo del carburante è aumentato di 27 centesimi. Ma solo in Italia
Vediamo quali sono i motivi. il 65% del prezzo è dato dalla pressione fiscale. Tanto che, come spiega l’Unione Petrolifera, dal 2010 a oggi l’84% degli aumenti registrati sono stati di natura fiscale.
Ma quali sono le accise che gravano sul prezzo del carburante,
dal 1935 a oggi il carburante è stato gravato dei più vari prelievi senza che nessuno mai sia stato tolto, paghiamo:
0,00103€ al litro per il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935-1936 0,00723€ al litro per il finanziamento della crisi di Suez del 1956″
0,00516€ al litro per il disastro del Vajont del 1963
0,00516€ al litro per l’alluvione di Firenze del 1966
0,00516€ al litro per il terremoto del Belice del 1968
0,0511€ al litro per il terremoto del Friuli del 1976
0,106€ al litro per la guerra in Libano del 1983
0,0114€ al litro per la missione in Bosnia del 1996.
0,02€ al litro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004, 0,005€ al litro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005.
0,04€ al litro per far fronte alle ondate migratorie dovute alla crisi in Libia del 2011.
Poi c’è l IVA 22%,.
In pratica più della metà del costo del carburante va infatti nelle casse dello Stato
Il costo del petrolio invece incide solo per il 25%, quindi poco più di 50 centesimi al litro. Ci sono poi ovviamente da considerare i costi di raffinazione del petrolio, i margini delle compagnie petrolifere e quello dei distributori. Il margine lordo delle compagnie va dal7,8% al 12,5% del prezzo, corrispondente a 14 centesimi di euro sul totale del prezzo della benzina e 21 per il diesel. Solo su questa percentuale i distributori possono fare qualche sconto, ritoccando il prezzo con promozioni varie
Quindi quando aumenta la quotazione del petrolio, immediatamente aumenta anche il prezzo della benzina e quando il costo del petrolio diminuisce, la spiegazione sta soprattutto nelle tasse che rimangono sempre allo stesso livello, se non aumentano
Balzello dopo balzello il carburante in Italia ha i prezzi più alti in Europa. Come è possibile competere con la Germania, dove la benzina costa 1,32 euro al litro e il diesel 1,17, o la Francia, dove la benzina costa 1,22 euro al litro e il diesel 1,07? Per non parlare di Stati Uniti (qui la benzina costa 0,48 euro al litro e il diesel 0,67) e la Russia (qui la benzina costa 0,50 euro al litro e il diesel 0,48).
A maggio Renzi aveva promesso: “Razionalizzerò le ridicole voci che gravano sui prezzi del carburante”. Ma non ancora l’ha fatto
Americani a parte (la festa glie la paghiamo noi) la distanza con gli altri europei non è stellare. Si tenga a mente che le partite iva dell’autotrasporto recuperano una parte consistente del costo teorico dei carburanti: la differenza è forte per operai e pensionati, molto meno per camionisti e rappresentanti.
Un risvolto positivo: abbiamo una intensità energetica davvero bassa nonostante il nostro delirante sistema di trasporto. Dovremmo forse puntare su questa capacità, potrebbe rivelarsi decisiva in futuro.
Ciao Fausto grazie per aver commentato il post, mi domandavo cosa intendi per “…intensità energetica davvero bassa …”
Grazie
Una infarinatura in enciclopedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Intensit%C3%A0_energetica
In pratica tendiamo a produrre molto Pil con poco carburante. Una abilità utile di questi tempi.
Mi piace questo tuo punto di vista infatti pensavo di trattare questo argomento nel prossimo post su cui sto lavorando e che pubblicherò a breve nel quale tratterò quali sono gli impatti su noi risparmiatori/consumatori in questo nuovo contesto economico. Spero lo potrai commentare.